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The Door of Light

La Porta della Luce, Viterbo 26 November 2005. The main door of the S. Lorenzo Cathedral, takes its name from the new Luminous Mysteries, represented in the upper part, and that branch off from the central cross, symbolizing the rays of light offered to the world from the sacrifice of Christ; it’s "our Light and the Light of the world". In the foreground are represented the Patron Saints of Viterbo: Santa Rosa and San Lorenzo, in natural shape, ready to meet those who are preparing to follow the word of God disclosed from the Church, here symbolized by that long conclave of 1270, that made famous the city of Viterbo, headquarter of the pope. The bronze door is m. 4.70 tall, m. 2.30 wide and weighs 2.500 kg

SINTESI FELICE. FEDE ED ARTE

Prof. Claudio Strinati 

Roberto Joppolo ha compiuto, nella “Porta della Luce”, un passo decisivo nella sua carriere d’artista, realizzando quell’equilibrio tra ispirazione religiosa e tensione figurativa che da secoli costituisce la preoccupazione fondamentale del pittore e dello scultore “sacro”, quando l’opera assume una funzione organica all’interno di un contesto qualificato da una vicenda secolare, come nel caso del Duomo di Viterbo. E’ ammirevole, in questo lavoro di Joppolo, il senso della sintesi che unisce in sé la lezione dottrinale e la forza della rappresentazione. La Porta è come attraversata da un arco che ingloba i personaggi e ne contiene, con suprema leggerezza, la incontenibile energia morale e spirituale. Opera veramente sacrale, aliena da qualunque forma di retorica e di ridondanza, la Porta della Luce è un lavoro che caratterizza bene questa fase dell’arte del nostro secolo, del nuovo millennio. E’ concepita, infatti con una chiarezza strutturale che sovrasta quasi le singole immagini e crea una versione moderna ed efficace dell’eterno messaggio cristiano, quello della fermezza e della incrollabilità della Fede pur nelle durezze e complessità dell’esistenza. Joppolo è profondamente legato alla tradizione umanistica e risale persino più in là nella sua intima ispirazione, ma mantiene intatta la sua capacità di formulare un linguaggio personale, ossequioso del passato, ma libero da condizionamenti o influssi. Piuttosto va detto come la sua opera a Viterbo si collochi degnamente nella grande tradizione dei portali moderni, da Manzù a Greco, segnali di una presenza viva e sensibile del tempo che viviamo, nell’ambito di un genere di arte che ancora è in grado di lasciare tracce profonde nel dibattito contemporaneo.

 

 Le Porte Laterali  

The two side doors, smaller in size than the central one (about 300X200 cm), complete the bronze triptych that is blessed by Pope Benedict XVI on 6 September 2009. They bear the significant symbols of both the dioceses merged into that of Viterbo and of the major ecclesiastical sites of the Viterbo diocese.

The first door, under the papal sign, shows the Gothic window of  S. Martino nel Cimino Abbey, with the figure of S. Bonaventura da Bagnoregio (on the side) and the city of Civita (in the background on the left) and the Cathedral of Acquapendente overlooked by the Madonna del Fiore (right).

The second door has a similar structure: under the Bishop of Viterbo’s sign is displayed the Romanesque rose window of S. Pietro di Tuscania church and on both sides, the Basilica of S. Maria della Quercia (on the left) and S. Lucia Filippini in the background of the Church of S. Margherita dome in Montefiascone (right).

The message that the artist wanted to convey through these doors is very important from an historical point of view as it constitutes the perennial memory of ancient dioceses operating in limited territories; the media evolution and a new and agile Church's  organization made them no longer indispensable, so they have been grouped together under the Tuscia diocese.